Riscoprire delle piccole emozioni passeggiando in un mercatino paesano della frutta e della verdura. Qualche sensazione visiva ed emotiva in questo foto racconto volante e molto famigliare.
Oggi le piccolette sono venute con noi al mercato della frutta. Più che atro sono bancarelle una dietro l’altra che le contadine allestiscono nella piazzetta centrale di questo paesino del mare. Sistemano con cura il loro banchetto, con un grande ombrellone per pararsi dal sole e con un’umiltà incredibile, frammista a dolcezza e stanchezza offrono ai passanti i frutti del loro lavoro. I prezzi sono bassi, molto bassi…Mi sembra sempre incredibile portarmi a casa tre buste di cose, spendendo appena 15 euro. Mi torna in mente l’ultimo giro di questo tipo, al carinissimo e costosissimo mercato Metropolitano di Milano, sempre con loro, emozioni che dondolavano tra il fascino e lo sconvolgimento dai suoi prezzi. E’ inutile un confronto. Qui la bontà è umile e sincera, li costruita e raffinata. Il Mercato contro il Mercatino…
Siamo venuti per comprare giusto qualche pomodoro o pesca da portare al mare e ci siamo ritrovati con un sacchetto pieno di peperoni rossi, piccole melanzane, una treccia d’aglio (che è sempre romantica da appendere) e frutta a volontà. Loro volevano toccare tutto…Loro hanno toccato tutto! . Abbiamo cercato di farlo con discrezione ed educazione. Per la prima volta il regolamento del “DON’T TUCH” imposto di solito dai fruttivendoli metropolitani (mai disponibili) veniva infranto per trasformarsi in una bellissima e semplice esperienza!
C’era la curiosità di sentire com’era fatta una melanzana, eppoi capire che effetto faceva toccare un grappolo d’uva con tutti quegli acini cosi’ invitanti. Abbiamo anche giocato al “dimmi il nome della frutta” e allo scoprire l’identitá di tutto quello che passava sotto i loro occhi. C’erano i bobodoli (pomodori), le zucchine (dette alla perfezione, anche se confuse con melanzane,) l’uva, i peponi e le bicocche (peperoni ed albicocche). Non conoscevano le insalate, l’aglio e le piantine aromatiche…ma tempo di riempire 3 buste e sapevano già il nome di tutto.
Mi viene da dire…Altro che Expó! Non c’è bisogno di una fiera, né infondo di nessuna avventura dall’aria esotica…ed in particolare questo discorso sul cibo vale ancora di più per loro che sono così piccole:basta pochissimo come toccare, sentire, annusare, mangiare…e vivere una semplice esperienza come quella che ti puo’riservare un mercatino per imparare a conoscere il cibo. Eravamo tutti un’allegra combriccola di forestieri, entusiasti di fronte a questa ritrovata semplicitá.
E comunque i peperoni che ieri sera mia mamma ha cucinato con un pò di olio, aglio e basilico in pentola..semplicemente saltati come solo lei sa fare, erano da urlo ed anche digeribili. Siano benedette le contadine gentili e queste piccole riscoperte.
Alla fine abbiamo anche rimediato due cassette di legno vuote e tenute bene che presto saranno destinate a creare qualche cosa di creativo per la casa.
L’ultima cassetta della frutta passata sotto le mie mani é diventata un vassoio per la colazione della quale vado molto fiera…
QUESTA E’ LA PRIMA CASSETTA TRASFORMATA IN 4 MOSSE IN UN VASSOIO DALL’ARIA SHABBY…
(se vi piace vi racconto presto come ho fatto! fatemelo sapere nel caso lasciando un commento sotto..ci vuole pochissimo)
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