E con oggi siamo a due settimane effettive di Asilo. Pardon qui si chiama Scuola d’Infanzia…o anche “Scuola Materna”… Per me rimane sempre il caro e vecchio Asilo. C’è solo una domanda da fare in questi casi “come è andato l’inserimento? Ora vi racconto…
Ripercorro con lucidità queste prime due settimane di inserimento alla Scuola Materna grazie a tutte le foto e soprattutto ai video dal taglio “diario di una mamma teenager”, che ho collezionato sul mio cellulare. Io, che un giorno ho urlato al mondo “Noi al nido non ci andiamo” avevo probabilmente un’inconscia paura di lasciarmi sfuggire un momento così importate, (e finalmente arrivato anche per me) e così mi sono data al click estremo. Nello specifico siamo a 12 giorni effettivi alle spalle e 40 ore di distacco vero da noi, da loro. E si perchè Emma e Nina sono in due classi diverse. Sono allo stesso piano ma una classe di Farfalle le separa. Una piccola casetta, ricavata in un sottoscala e con una cucina meravigliosa formato sette nani, le attrae entrambe più di tutto, e dei piccoli e deliziosi bagnetti le uniscono.
Le maestre fin dal primo giorno ci hanno detto che le visite e gli incontri casuali sarebbero stati per loro una costante quotidianeità. Che le avrebbero sempre assecondati e che come gemelle avrebbero goduto di un trattamento speciale in tema di nostalgia . E così è stato. Mi hanno raccontato che Nina al quarto giorno si è schiacciata un dito ed è subito corsa dalla sorellina a farselo baciare. Era importate farlo. E’ stato fondamentale per loro sapere che l’altra c’era, sul serio, in carne ed ossa…ed era raggiungibile.
Sembrano non pensarci troppo a questa cosa del distacco. Ma tutte le volte che vado a prenderle e si rincontrano, pare sia passata una vita senza vedersi. Si abbracciavano strette, ad un passo dal soffocamento, con una amorevole e struggente pressione sulle spalle a modi Wresling. Ogni giorno davanti ai miei occhi si consuma una delle scene più dolci di sempre. Io mi sciolgo ogni volta come un cioccolatino e mi sento fiera di quello che ho. Mi chiedo cosa provano…non oso fare nessuna domanda dove ci sia dentro la parola “mancanza”. Alzo le spalle e le apro a modi scudo e mi ripeto quanto sia importante farle crescere in maniera autonoma e che questo è l’inizio di un percorso chiamato individualità, cosa che fino ad oggi per praticità, per circostanza o istinto, non era ancora avvenuto appieno.
Avere gemelli è meraviglioso, lo dico da sempre…ma un inserimento doppio è qualcosa di altrettanto meravigliosamente intenso.
Ecco quello che mi ha colpito, emozionato e fatto riflettere da questo primo ingresso nel mondo…
1. Che il primo giorno non si scorda mai. Avrò per sempre nel cuore i dettagli dell’euforica ciurma che saltellava per le strade della città, con le lacrime agli occhi (cose da mamme) e si muoveva verso la Scuola. Noi due, le piccole e la Nonna Adry che ci ha accompagnato con la sua carica per tutto questo inserimento. Eppoi Martina, la loro amica di sempre, in mezzo tenuta stretta tra le loro manine, ed i suoi genitori nostri complici.
2. Che siamo in grado di fare tantissime cose in contemporanea, ma sdoppiarsi a volte è impossibile. Per la prima volta ho dovuto scegliere tra una delle mie piccole. Scegliere chi accompagnare in quel primo giorno così importante. Mi ha aiutato il momento di debolezza di Nina. Era appena uscita da un weekend di febbre e di malessere, e così ho pensato che starle vicino l’avrebbe aiutata. Emma era spensierata in quei giorni e serena, fiera dei suoi 3 anni appena compiuti ed ancora in modalità party girl dell’anno e con indosso sempre una gonna fru fru ed una corona. Quel giorno ho chiesto a mia mamma ogni dettaglio, ma ammetto di non essere riuscita a metterla a fuoco. Finivo per visualizzare l’immagine di Nina accovacciata su un tappeto morbido, con stoffe da principessa in mano, mentre scrutava timidamente questa nuova realtà. Penso che queste siano le mie prime paranoie da mamma sdoppiata/scoppiata insomma…
3. Che ricordarsi il nome delle maestre e non confonderle dopo una settimana è cosa buona e giusta. Non aggiungo altro. …figuracce a palla.
4. Che prima o poi dovrò avere il coraggio di iscrivermi al gruppo istituito su Googleplus delle mamme della classe e fare ufficialmente il mio ingresso in questo mondo parallelo.
5. Che mia mamma spacca ed anche in questa situazione è stata la mia alleata vincente. Lei, che neanche quindici anni fa ci portava mio fratello Riky in quella stessa scuola, si sentiva di casa, molto più di me. La conoscono e la riconoscono. Non so se per le famose urla di Riccardo o per la sua verve così solare. Fatto stà che la sua carica è stata pura poesia. Inebriava ogni mattina il mio stato comatoso che si nascondeva dietro lenti scure. Che Dio la Benedica come direbbe mia zia Mariagrazia!
6. Che avere una mamma amica complice in questa avventura, confusa,sarcastica e emotivamente labile (come me), è stata pura felicità. Lei ed i suoi sorrisi, i leciti scazzi di fronte al brutto tempo ed piccoli pettegolezzi condivisi. Eppoi la sua firma per l’uscita: affermazione di pura alleanza mammescha nei miei confronti. Grazie Elisa, mamma Gnoma che non sei altro…Io con te al mio fianco mi sento forte!
7. Che una volta che suona la prima campanella al mattino sei fregata, e se ne hai due da svestire e mettere in classe, ricordati che hai a disposizione circa due minuti prima che la bidella ti faccia venire il primo attacco d’ansia della giornata. Quindi la morale di questa storia è…muoviti, svegliati prima, organizzati meglio ed esci di casa per tempo cara Flymamy, o meglio mamma in aria che non sei altro!.
8. Rifornire il sacchetto dei cambi e del “necassairie” della settimana, mi emoziona, ma mi ha colto impreparata. Alla sacchetta base bon ton ci aveva pensato Nonna Adry. Ci ha regalato due zainetti dall’aria retrò in stoffa con il loro nome ricamato da dolci nonnine abbruzzesi (che le hanno fatto pagare il tutto un’occhio della testa). Deliziosi si, ma peccato che non avevamo messo a budget una versione b, ovvero in caso di lavaggio.E così di fronte ad una twins biancheria base, perennemente umida, ho tirato fuori l’uniposca dal mio vecchio Invicta e rovinato per sempre due federe, due tovaglioli e due deliziose asciugamani rosa”.
9. Che non bisogna cantare vittoria troppo presto. E’ andata da Dio la prima settimana. Non ci volevano addirittura in classe. Chiedevano di stare di più. Ma allo scadere dell’inserimento, Nina ha iniziato con un magone ed ha contagiato immediatamente la sorella, che in termini di malinconia l’ha presto superata. Siamo arrivati a lacrimoni al solo pensiero e a scene di pupette attaccate alle mie gambe e mani spiaccicate alla finestra in cerca di un ultimo abbraccio. Le maestre mi dicono che è normale…Si stanno abituando a questo nuovo equilibrio. Io grazie alla carica positiva di Nonna Adriana cerco di non farmi travolgere troppo da questa “Saudade” generale e confido sempre nel domani. Per ora le porto a casa ancora alle 2 pm sotto consiglio delle maestre. Da settimana prossima spero che tutto sia passato, per loro, ma anche per me che non vi dico come sto’ alle 9.30 pronta per affrontare la giornata, dopo aver assistito a questa piccola tragedia, costantemente in stereo.
10. Che mi sono fatta per mesi tante, troppe domande inutili. Più di 6 mesi fa, uscita da quel mio primo Open Day della vita si sono accesi in me mille dubbi, non tanto sulla scuola da scegliere ma sull’approccio da avere. C’è un post fatto di getto e dall’aria sarcastica che avevo scritto “Open Day Scuole d’Infanzia, le Domande Esileranti“. Raccoglievo un po’ di domande udite in quegli incontri…C’era il genitore apprensivo, quello creativo, quello stordito…Eppoi c’era anche la Mamma dei Gemelli con la sua solita filastrocca che rivolgeva a chiunque si trovava davanti a lei, e che per mesi si è chiesta come sarebbe stata…
Voi i gemelli li tendete a dividere o li mettete insieme?
Se li dividete gli date per caso la possibilità di stare allo stesso piano ed in classi vicine per venirsi a trovare?
Come faccio a fare l’inserimento a due bambini in classi seprarate? prendo un mese di permesso?
L’approccio che ho attuato? Mi sono fidata delle maestre. Da quel primo colloquio insieme mi hanno detto che alla base della loro esperienza era meglio dividerle, e così ho seguito ogni loro indicazione a riguardo e messo da parte il mio istinto di mamma che vorrebbe solo dire “cavolo ma perché me le avete separate…non vedete che questo ci ha scombussolate tutte?”. Ma che dici Alessia, ripigliati! Lo sai benissimo anche tu…Loro non devono essere solo “le gemelline”, ma hanno veramente bisogno di affermarsi solo come Emma e solo come Nina…quindi andiamo avanti determinati per questa strada…
Il giorno che mi daranno un bacione augurandomi buona giornata e le andrò a prendere alle 4 del pomeriggio e le vedrò entrambe serene e sorridenti, penso che tutto avrà un nuovo senso e sapore. Per ora assaporo queste emozioni e sensazioni. Rifletto e mi adopero per inserirmi al meglio anche io.
Think Positive!
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