Avevo bisogno di etichette identificative per l’asilo. Non c’era tempo per ricami, né più spazio per i miei obbrobri scritti penna. E così in nostro soccorso è arrivato da Parigi un tipo blue e peloso che mi ha aperto un mondo. Ora vi racconto…
Il punto numero otto del mio decalogo da neo Mamma all’Asilo, scritto poco più di una settimana fa affermava: Rifornire il sacchetto dei cambi e del “nécessaire” della settimana, mi emoziona, ma mi ha colto impreparata….“E così di fronte ad una unica twins biancheria ricamata (ma perennemente umida), ho tirato fuori l’uniposca dal mio vecchio Invicta e rovinato per sempre due federe, due tovaglioli e due deliziose asciugamani rosa”.
Non ho nulla di personale contro il punto croce. Penso che le sacchette in stoffa, le asciugamani, i bavaglini e tutto ciò che ha un ricamo sia adorabile. Ma sono un tipo pratico e orientato principalmente a lavori di confusione, più che di precisione. Mia madre da sempre dice che il mio modo di fare confina con la sciatteria. Guardo dall’altra parte e nascondo i miei difetti dietro pratiche soluzioni.
Avevo bisogno di un Mr Wolf risolvi problemi…E così è arrivato Petit Fernand .
Ben in vista nella sua home page ho letto questa frase : “I nostri prodotti per semplificarti la vita”. C’è da dire che la parola “semplificazione” mi affascina sempre, soprattutto se sto’ per acquistare un prodotto volto a mettere ordine alla mia incasinata famiglia. Tra me e quel Fernand, pelosino essere blue che produce etichette adesive e termoadesive è stato amore a prima vista. E’ arrivato a casa mia direttamente da Paris in soli 3 giorni dall’ordine. Ed io un po’ come Amelie nel suo Favoloso Mondo, ho aperto quella busta con l’entusiasmo di una bambina che scopre un tesoro. E’ senza dubbio una pratica soluzione per una mamma anti-ricamo come me, un briciolo confusionaria e soprattutto molto smarrita dentro questo nuovo mondo chiamato “Scuola”, che sembra richiedermi un nome per tutto.
Le combinazioni sono tantissime…Ad ognuno il font, colore e simbolo che desidera. Utile per ritrovare i propri vestiti in caso di smarrimento…e distinguerli tra altri similari. Prendete la maglietta con cuori di H&M: avete idea di quante bambine la indossino all’asilo, così come il piumino fuxia o la felpa grigia?!?
Scegliere le etichette per loro è stato un processo ben più profondo di un acquisto funzionale a dirla tutta.
Per i primi anni di vita abbiamo creato un solo universo di riferimento, dove tutto era di tutti. Inoltre onde evitare dispiaceri e gelosie abbiamo deciso volontariamente di acquistare tante cose uguali: parlo ad esempio delle giacche, delle scarpe, dei loro primi bambolotti e di tanti altri oggetti che sia Emma che Nina, volevano dello stesso colore o modello.
Tante volte ci siamo trovati a dover smorzare piccole liti e contese, perchè comunque fai…tanto sbagli!. Adesso che sono grandicelle (aggiungo: scaltre e pure monelle che fa rima) le cose hanno preso una piega diversa e quindi dovevamo necessariamente trovare una chiave nuova. Consciamente ed inconsciamente dopo l’inserimento nella materna entrambe hanno iniziato a rivendicare un bel po’ di esclusività. Capricci a parte, le ascoltiamo molto di più, e cerchiamo di dare spazio alla loro individualità partendo dalle cose più semplici: come un colore, un animale, un gusto. I nostri ingredienti: pazienza, nuovi atteggiamenti e delle semplicissime etichette. Abbiamo visto insieme tutti gli adesivi e chiarito quelli che erano i simboli ed colori di ciascuna. Abbiamo così dato un nome ai vari oggetti clonati che vivono con noi. Per loro è stata una vera conquista.
Finalmente le loro biciclettine hanno un nome, così come i loro caschi ed il monopattino…per non parlare dei passeggini e di tanti altri oggetti.
Non abbandero’ assolutamente la chiave “comunitaria” perchè sono convinta che così lo scambio e la condivisione rimarranno alla base del loro modo di fare. Non a caso, le etichette per i loro vestiti dicono rigorosamente Emma & Nina.
Tuttavia penso che su alcune cose, sia importante iniziare a “responsabilizzarle” per un fattore personale ed educativo, anche perchè se distruggono un oggetto o lo perdono, non vorrei che dessero per scontato che ce ne sia sempre pronto un altro. Insomma da un’eticetta funzionale per una mamma alla ricerca di organizzazione si è aperto un piccolo mondo emozionale.
Adesso bando ai sentimentalismi, e beccatevi questa chicca! Durante l’ordine ho voluto assecondare per un attimo la 16 enne che continua a vivere in me. Spero solo che Frida non se la prenda per questo mio tocco da liceale con la sua Smemo. Il mio caricabatterie invece finalmente ha un’anima ed è uscito dall’anonimato!
Chiudo il post con una bella domanda rivolta a voi cari amici: Avete mai pensato “all’etichette” da portare con fierezza e disinvoltura? Io si…ovviamente “Flymamy” e ne sono felice!
Grazie Pelosino Essere Blue!
2 Comments
Io vorrei la mia etichetta: Teacher Manu 🙂
La mia etichetta è: La Zilvia 😉