Visto che ero partita con uno sfogo random con almeno una decina di operai al lavoro nei pressi di corso Como, che dal mio motorino, nel tragitto ospedale-rientro alla realtà, mi hanno sentito urlare la frase “sono incinta!” (ed il tutto per non bastare preceduto da vari aggettivi e nomi di cosa in perfetto stile cantiere del bergamasco), in teoria sarei potuta arrivare fino all’ora di cena senza trasmettere la rivelazione dell’anno. Si in teoria..in pratica tempo 5 minuti ed ero in versione kamicaze, pronta a farmi esplodere, non appena il verosimile doppio papi sarebbe comparso davanti ai miei occhi.
Come in un film di Sergio Leone, lascio il mio cavallo bianco sul ciglio della strada, mentre vedo la sua sagoma comparire dal portone. Sorrido e mi guardo poi in giro per depistare lo sguardo e le emozioni. Lui cammina lentamente, io mi muovo lentamente. Punto sul self control e sul meccanismo guarda oltre..inspira ed espira (anche se mi sa che però lo faccio al contrario, generando solo affanno). Spero dentro di me di giocarmi l’annuncio della vita con un po’ di poesia e poterlo poi scrivere su un diario con lucchetto con ogni sfumatura, complicità, gesto…Piano fallito!.
Lo stile fai outing urlando (manco Milano si fosse trasformata in una foresta da un paio d’ore) predomina ancora in me e, a meno di tre metri la lui pronuncio ad altissima voce la frase “amore sono incinta!” Lui mi guarda e pensa che scherzo, o forse non ha capito bene vista la distanza e la via incasinata. Nel frattempo lo avvinghio tipo polipo e lo ri-urlo. Continua a guardarmi con aria sospetta. Allora provo a fare la faccia di una che non scherza, mi nascondo tra le sue braccia e per la terza volta ci riprovo: sono incinta!
Silenzio.
Il tempo si ferma, la via si ferma.
Un effetto time lapse è in atto: la resa estetica è vicina a quella della pubblicità del Campari orange passion quando i il ghiaccio rimane sospeso nell’aria e le persone sono tutte immobili di fronte al bancone del bar ognuno freezato nella sua ultima azione. Aggiungo di getto anche la frase più importante (copyright made in Buzzi):
“in realtà sono MOLTO incinta”, perché mi sa che sono due!
Lui adesso pensa seriamente che scherzo e me lo dice chiaro e tondo. Mi rimetto allora la stessa faccia semi-seria di prima e tiro fuori anche un paio di occhi lucidi.
L’effetto fermo immagine riprende e mentre tutti attorno a noi sono immobili, lui mi abbraccia piu’ forte che può. Ora per completare la scena ci stava che una luce aliena blue fluo ci risucchiasse nello spazio per accogliere questi due piccoli alien che porto nel mio grembo e che ovviamente permetteranno alla terra di non essere distrutta.
Gli faccio vedere le prove e le due parole del giorno: “verosimilmente” e “gemellare” si impossessano anche della sua mente. Divora una sigaretta, mi guarda e continua a sorridere. Dopo un po’ esordisce con “bene, ora vado su e mi licenzio !” che, tradotto nel linguaggio degli uomini un po’ ermetici, riservati e razionali vuole dire (spero) che questa è la notizia più bella della sua vita e tutto il resto non ha importanza (o forse che si licenzia per davvero e scappa in Thailandia lontano da me).
La musica di Morricone scorre come sottofondo di questo mite pomeriggio di febbraio.
Un bel po più leggera riprendo il mio cavallo bianco e mi incammino per la mia strada. L’adesivo sulla mia Lambretta “il sogno si avvicina” mi sembra piu’ veritiero che mai. Mi sento Clint Eastwood in Per qualche dollaro in più. Il mio sguardo è fiero, sono determinata, non ho paura. Certo non potrò come Mr occhi di ghiaccio bere whisky e fumare il sigaro per un po’…ma..questa è un’altra storia!
No Comments