Amalia ha 38 anni ed è una romana doc trapiantata oramai da 10 anni a Milano. E’ mamma di Riccardo e Damiano, due gemellini eterozigoti di 2 anni, dallo spirito allegro e tenero. E’ una ragazza dai capelli rossi e ricci che nella vita fa la Producer e con la quale è veramente un piacere parlare. La nostra amica in comune Francesca: Twins Mamma anche lei..aveva proprio ragione. E super!
Qui la sua Fly Intervista…
La tua prima reazione quando hai scoperto di essere incinta di 2 gemelli?
Ridere. Ho riso. Sghignazzato. Mi è sembrato bellissimo e un gran scherzo tutto insieme. Una specie di ottima battuta.
In realtà le bhcg erano molto, molto, molto alte, dall’inizio ..per cui l’idea che fosse possibile c’era. Quando l’ho scoperto ero dalla ginecologa, solo per la visita di controllo post-bhcg. Ero andata da sola: né lei né io pensavamo ci fosse qualcosa da vedere, invece c’erano queste due fantastiche frittatine chiare nello schermo nero. E io ho riso di allegria. Lei mi ha subito detto di non abituarmi troppo all’idea perchè era probabile che una si riassorbisse. Per me da quel punto in poi sono sempre stati due!
E la sua ?
Non la so bene. Era fuori Milano per lavoro. In treno. Gli ho mandato una foto delle frittate fatta con il cellulare subito all’uscita della visita. Credo che abbia fatto un salto e strabuzzato gli occhi. Forse è impallidito, o arrossito. So che ha fatto una faccia tale che i colleghi in treno con lui se ne sono accorti tutti.
Gemelli in famiglia?
No, che io sappia nessuno.
Qual è la cosa più difficile che hai provato da mamma di gemelli’?
Non ho il confronto con essere una mamma di un bimbo solo… La cosa che anche ora mi mette più alla prova è la sensazione di dovermi “dividere”, di essere divisa, mai proprio intera, non so spiegarlo meglio di così. Questa sensazione è stata forte fin dall’inizio, perché Riccardo me l’hanno portato quasi subito ed è stato con me fin dalle prime ore, Damiano me l’hanno fatto vedere, ma poi portato via. E’ nato un po’ troppo piccino per l’età gestazionale, per una sindrome di malnutrimento fetale. Doveva stare in incubatrice una giornata, invece alla fine è stato in terapia neonatale una settimana. E io ero divisa. Tra la gioia e l’assorbimento in Riccardo e la mancanza e la preoccupazione per Damiano.
E la cosa più sorprendente?
Tutto!!! Ma questo credo che valga per tutte le mamme, nel bene e nel male. Io per carattere credo, (per fortuna) vedo soprattutto il bene della “sorpresa”. La cosa più speciale anche oggi è vedere e scoprire il loro rapporto, tra loro.
Cosa è cambiato nella vostra vita da quando avete scoperto che i piccoli sarebbero arrivati?
Non abbiamo più avuto una stanza degli ospiti. Io ho iniziato a leggere un sacco di libri sulla gemellarità e il mio compagno a doversi “difendere” dai miei studi per diventare mamma-di-gemelli… E abbiamo continuato a divertici a lavorare come prima. I grandi cambio credo ci siano quando nascono. Prima è difficile farsi un’idea del cataclisma e forse anche inopportuno. Dopo, è banale dirlo, ma secondo me vero, emergono risorse, capacità e istinti insospettabili. Cambia tutto. Lo sforzo più grande è non solo essere vicino ai bambini e ad ognuno dei due bambini, ma trovare il modo, pur nel cambiamento, di rimanere vicini a se stessi e rimanersi vicini come coppia.
Com’è Milano vissuta da Mamma (doppia)?
Io sono di Roma e penso sempre che per quanto Roma e la mia famiglia di origine e gli amici lì mi manchino, a Roma sicuramente almeno il primo anno non sarei praticamente potuta uscire di casa, sarei stata murata viva, o avrei dovuto sempre avere qualcuno che mi aiutava ad uscire e andare in giro. Milano mi ha sempre permesso di muovermi con facilità, a piedi o con i mezzi, anche io da sola con i due bambini. A Roma in nostro passeggino non sarebbe passato da nessuna parte e muoversi con i mezzi neppure a parlarne. Anche per il nido l’organizzazione milanese per ora mi sembra ottima.
Quando sei tornata a lavorare che sensazioni hai vissuto?
Sono rientrata al 4° mese. Il mio contratto si era concluso con l’andata in maternità e non ho potuto usufruire dei mesi aggiuntivi. Mi sono “pagata” da sola un mese in più e poi sono rientrata. E la verità è che sono stata felice di rientrare a lavoro. Inizialmente ho avuto un part-time e un progetto che erano veramente ben compatibili con la mia vita. Ho avuto qualche mese di gran serenità. Poi le cose si sono complicate. Ora tenere insieme tutto è molto difficile, frustrante, a volte doloroso, ma necessario.
Quando vedi le altre mamme di gemelli, scappi o ti diverti al confronto?
Mi diverto!!! E quando mi capita di incontrare mamme di 3 o addirittura di 4 gemelli, rimango a bocca aperta…ammaliata e mi chiedo: “come fa a sopravvivere!”. Cosa che vedo che poi accade a tante mamme (o nonne) di bimbi singoli, guardando me.
Pensi di separarli quando andranno all’asilo?
Proprio l’anno prossimo andranno alla materna e abbiamo dovuto ragionarci. Di istinto non vorrei, ma un po’ più razionalmente mi rendo conto che può essere importante per ciascuno di loro, gli consentirebbe di trovare uno spazio e relazioni più proprie, personali, senza perdere quella tra di loro, anzi arricchendola. Non so ancora cosa faremo. A me spaventa un po’. Il mio compagno invece è più kamikaze su questo.
La tua famiglia. Fuoco, terra, acqua o fuoco?
Terra. Mi piace affondarci le mani. E’ da dove vengo ogni giorno e dove ogni giorno torno, portandone sempre pezzi con me.
I colori per i tuoi bambini ?
Riccardo: l’azzurro e il giallo
Damiano:il verde e l’arancione
Quello che li accomuna il rosso…ma anche il viola
La loro storia preferita?
Abbiamo tanti libri che leggiamo o guardiamo insieme, da sempre. A me i libri piacciono molto e anche a loro, per ora. Ma non c’è un’unica storia vera e propria. Gli piacciono molto i libri con gli animali. Qualsiasi cosa facciano.
Tre parole per descriverti prima di essere una Twins Mamma…
Allegra.Appassionata. Pigra
Tre parole per descriverti adesso
Allegra. Affannata. Ricca
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