C’è un mese nell’anno che mi ispira da sempre. E’proprio Novembre. Apparentemente immobile ed incredibilmente fruttifero. Se settembre è l’attacco ed Ottobre l’azione, Novembre è la riflessione. E attenzione perchè se si riflette vuol dire che accadrà qualcosa prima o poi. Meglio prima ovviamente.
Riflettevo negli ultimi giorni su un po’ di cose a caso. Tutto ciò mentre tutti dormivano ed io mettevo apposto i cassetti rinunciando al mio momento di pace. Penso che i grandi cambiamenti partono da un cassetto a volte. In un cassetto trascurato si trovano tracce del passato che possono aprirti il cuore e la mente. Ritrovamenti che danno nuove speranze al tuo stordimento cronico.
Mettere a posto, gettare, riflettere, resettare, sfogarsi. Queste sono le parole del momento. Non è successo niente di che, state pur tranquilli…Ma la fase del momento sembra essere piuttosto riflessiva-produttiva. Qualche giorno fa, nel bel mezzo di una riunione dell’asilo con gli altri genitori pensavo che ci vorrebbe proprio un bel circolo ricreativo del libero sfogo. Ero li e mi dicevo tra me e me “Altro che presentazioni ufficiali della serie..Ciao a tutti, sono la mamma di Nina..”, ci sarebbero così tante altre cose da dire (e farlo con un gruppo di estranei potrebbe essere anche intrigant)e.
(C’è da aggiungere che arrivavo da un po’ di settimane di sonno acuto, quindi forse davo realmente i primi numeri)
In quel momento avrei voluto dire un sacco di cose e piuttosto decontestualizzate. Oltretutto ero senza scarpe e con delle improponibili calze con i cuori, nell’attesa di fare un inaspettato corso di biodanza pensato dalle maestre per aggregare noi scombinati genitori Milanesi. Penso che sia stato lecito pensare a questo e a tante altre cose. E comunque in sintesi avrei voluto dire a tutti di andarci a bere una birra al Murphis, il pub dietro l’angolo…così ci si sarebbe conosciuti veramente, altro che biodanza!
Mi sono presentata con garbo e ho sorriso timidamente.
Un tempo mi sfogavo con una lezione di Capoeira di due ore, oppure con un’intera serata danzante. Insomma finché le gambe non mi facevano male in entrambi i casi. Adesso lo faccio in una maniera “celebrale”. Un po con questo blog. Ovviamente con lui. Da sempre con mia mamma. A volte tengo dentro (proprio come i grandi). Forse era meglio quando ci si sfogava con il corpo mi sa. Era più sano. Una sudata… E via…pronti per un nuovo capitolo.
Nell’attesa che riprenda a sudare e che le gambe mi facciano male l’indomani mattina, beccatevi questo primo video sfogo. Ma non borbotterò troppo, tranquilli, vi racconto con un po’ di sarcasmo le cose che non sopporto da quando sono mamma e che sistematicamente si ripropongono come una cantilena da sempre e che benevolmente sono arrivata a DETESTARE.
E a voi come va? Ci sono cose che vi fanno alzare gli occhi al cielo? Attendo sfoghi e punti di vista. Non sarò mica l’unico essere borbottante in circolazione.
Una buona riflessiva giornata di Novembre a tutti gli animi in tumulto.
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