Padri che vanno e vengono ogni fine settimana, che percorrono km e divorano code in autostrada per arrivare da voi. La loro determinazione è davvero affascinante. Sono una nuova specie molto trendy soprattutto nelle chiacchiere in spiaggia. ” Ma allora quando arriva? Ma viene davvero ogni weekend? Ma non è stanco? “. E tu li rispondi spendendo frasi che lo trasformano involontariamente in un eroe. Ci ha messo oltre 8 ore causa traffico, Ha preso un nubifragio…Gli hanno soppresso il treno ed allora ha preso la macchina e di notte è arrivato. Lui Mito, tu fortunata.
Riflettevo a cuor leggero su questa nuova specie. Ero partita in quarta nell’analizzare minuziosamente questa fenomenologia. Mi sono ritrovata a cancellare tutto e scrivere una poesia in rima baciata, un po a caso e di getto.
POESIA: IL PAPA’ PENDOLARE
Il papà pendolare sta a casa a lavorare mentre tu te ne stai al mare.
Lui mette la giacca, la camicia ed un pantalone ed ogni lunedì si sveglia con il magone
Il papà pendolare la mattina presto non sa più che fare. Mentre tu ci metti 2 ore per prendere e portarli fuori, lui si lamenta del caldo e delle notti senza più rumori.
Lui è preda di zanzare di sfighe varie.
Il papà pendolare torna in pista e rivede gli amici, va fuori a cena ma comunque è sempre in pena.
Lui procaccia regali che arrivano sempre, ogni venerdì, puntualmente.
Il papà pendolare dopo neanche un attimo che si è rilassato torna la dove è arrivato.
Lo attende il vuoto e serate solitarie, Km da fare e tristezze da esorcizzare.
Il papà ti chiama di sera, nel bel mezzo della bufera, tra docce, mangiate, e mille sclerate. Loro che non vogliono andare a dormire e lui che ti dice mi ci fai parlare?
Il papà pendolare è uno strano esemplare, comico e tragico, da provare.
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