Bhè Alessia 80 sono io..ho letto il claim iniziale “Da bambina era un sogno, oggi è il mio lavoro..” e da li è iniziato il mio micro viaggio.
Tralasciamo il concetto di “lavoro” che dopo la conoscenza approfondita con l’Inps fatta in questi mesi e la scoperta della bellezza di un contratto a progetto in materia di maternità,è un argomento che non vale di certo approfondire, perlopiù di domenica…perchè come direbbe il mio amico Andrea “ è la noia!”
Quindi torniamo brevemente ai sogni.
Da piccola, parliamo di quando avevo meno di 5 anni e nessuno mi richiedeva nulla, la scuola non esisteva e potevo solo godermela…volevo fare la cameriera, ma non in un bar…in casa!
Volevo essere una colf. Una delle mie attività preferite era quella di mettermi un grembiulino cucito dalla mia bisnonna polacca e creare scompiglio in casa.. armata del mio miniferro, della mia miniscopa, e del mio minimondo. Dopo qualche anno, stregata da gira la moda mi sono un po’montata la testa e così decisi di diventare una stilista. Ad otto anni infine mi sono seduta sopra l’idea di fare l’archeologa e sognavo avventure all’Indiana Jones..A 12 la giornalista d’assalto di quelle che girano il mondo, vanno in guerra e scoprono le verità più nascoste. Alessia ’80 in principio cameriera, poi stilista, archeologa ed infine reporter.
Tirando le somme non ho fatto nulla di tutto questo è per di più quando sento le storie dei grandi uomini che sognavo di essere qualcosa…e sono poi diventati quel qualcosa a me sinceramente non mi convincono. Che noia! (e sono 2!) Quindi viva questa confusione che è emersa con la crescita, viva le scelte a caso, le cattive scelte e quelle azzardate. Alla fine per fare quello che sognavi da bambina devi essere una che marcia su un binario, mentre io invece preferisco di gran lunga le passeggiate in bici, a caso tagliando sui marciapiedi e per il parco.
Io era una che parlava tanto..parlavo e parlavo di continuo…mi registravo ore ed ore con il mio mangianastri supplicando mia madre e mia zia a risentire tutte le mie storie. Facevo spettacoli con tutti i miei giochi, mi improvvisavo fotomodella con mia cugina Wendy rubando vestiti e pellicce allo Show room di sua madre. Ero un po’ prima donna, ma al contempo un terribile maschiaccio. Andavo a prendere le rane al fiume ed avevo le ginocchia sempre rosse per via dei litri di mercureocromo causa cadute. Trascorrevo tantissimo tempo all’aria aperta a giocare, libera nel cortile della casa di Francavilla al Mare, laddove solo la quiete regnava insieme a decine e decine di bambini che uscivano da soli perchè non era pericoloso e quando pioveva a dirotto era uno spettacolo perché a volte il cortile si allagava così tanto che potevi uscire solo con degli stivali da pescatore e ti sembrava un sogno. Ancor di più enfatizzato dal furto dai garage del canotto del mare per farci dei giri di nascosto nel regno delle fogne esplose. Aiuto che schifo!
Non so perché ho avuto questa vena amarcord…
Ma mi ha fatto bene ricordare e coinvolgere in questi giorni scacciapenzieri e filtra i pensieri felici un po’ di Alessia 80’. Mai mai mai lasciarla nel baule dei ricordi. Se smetto di essere bambina è la fine. Non l’ho fatto fino ad ora non vorrò mica cominciare adesso solo perchè come ti dicono voci dalla strada “tutto presto cambierà”. E no! Non capirò mai bene le pupette e diventerò una mamma noiosa, pallosa e loro saranno autorizzate a urlarmi “ tu non capisci!”.
Prometto solennemente di non farlo girls di rimanere sempre una ragazza che ama andare in giro con gli stivali da pioggia e prendere in pieno le pozzanghere.
Lo giuro.
Love Alessia ‘80
3 Comments
Che bella che sei Ale in questa foto! Non vedo l'ora di vedere che visino hanno le piccole!<br />
Anche io.. Baipassiamo tutti gli accertamenti seri perché staranno in gran forma e concentriamoci su piedini occhietti e guanciotte ! Approposito mamma roby non vedo l'ora di vedere il tuo blog con i post:) lo aspettiamo con ansia! Love
Grazie cara… lavori in corso 🙂