Avete provato a stilare una lista di cose che questa quarantena vi sta insegnando? Sono passati 30 giorni ed è il momento di rifiutare o confermare il software. Io l’ho fatto!
40 giorni senza scuola. 30 di quarantena seria. Quella domenica dove tutto è iniziato io casualmente mi sentivo uno straccio e sono stata al letto tutto il giorno. Debole ed affaticata come se avessi la febbre. Il giorno prima ero andata a correre, poi in bici con loro e qualche ora al parco con le amichette. Era uno colpo d’aria tranquilli, ma il panico era nell’aria ed anche io mi sentivo sintomatica (nonché idiota a causa delle mia iperattività). Mi sono riscoperta non incolume, ne ai colpi d’aria, ne all’agitazione . Nel giro di qualche giorno il cartellone è stato appeso da copione al balcone, io mi sono commossa al primo fratelli d’italia corale e buttare la spazzatura è diventato il must have della giornata.
Ma facciamo un passo indietro e torniamo a quel discorso dei 30 giorni oggi, che mi ha spinto a scrivere questo post. 30 giorni dicono che sia il termine sensato per valutare un prodotto. Un po’ come per un software e quel concetto dello shareware: dopo 30 giorni di prova decidi se vale la pena tenerlo o disinstallarlo. Adesso prendete spunto da questo incipit e se volete andate pure avanti nella lettura, ma se preferite potete soffermarvi a riflettere su questo concetto molto basico ma a mio avviso piuttosto essenziale in questo momento.
Vi confermate o vi disinstallare?
In questi 30 giorni, avere due gemelle mi ha fatto capire che come nel più banale dei film horror dopo un po’, loro per natura finiscono per fare le stesse cose, cantano le stesse canzoni, si muovono silenziose per casa e parlano praticamente in stereo. Avere degli animali mi ha fatto pensare al fatto che l’anno del topo è veramente uno schifo: come wikipedia dice: “È un animale…anche associato all’aggressione, alla morte, alla guerra, all’occulto, alla peste e alle atrocità in genere”. Avere una metà, dolce o acidula che essa sia mette alla prova e lo sappiamo tutti. Comunque in questi 30 giorni con il mio nuovo software ho imparato un sacco di cose.
Ho imparato a rimanere in silenzio e ad ascoltare, cambiando stanza se proprio non riesco a trattenermi o mettendo in muto per non parlare sopra le persone.
Ho imparato a lasciare andare le paure. Quelle che ti prendono e ti stringono la gola. Le accarezzo e le coccolo. Le manipolo.
Ho imparato che cucinare per tutti, e non solo per i minori, non è un atto eroico ma è un gesto d’amore.
Ho imparato a lasciare andare le imperfezioni. Non le sottolineo più.
Ho imparato che condividere senza sentirsi inopportuno è davvero piacevole.
Ho imparato che vivere i propri spazi è indispensabile. E come dai, ti sarà dato.
Ho imparato che le interferenze negative sono solo un rumore.
Ho imparato che pulire casa di fino non è solo un’attività atavica, ma può anche divertire.
Ho imparato a rispettare la solitudine ed ho smesso di criticarla: non è una scelta e va rispettata.
Ho imparato a risparmiare, perché il pensiero di trovarmi con il culo a terra senza neppure un piano b aiuta a ridare valore alle cose e alle scelte.
Ho imparato a svegliarmi di nuovo con la carica ed il sorriso perché non è vero che arriva appena varchi la porta, ma vive già dentro di te.
Non faccio l’attività positivista ma davvero non mi ricordo bene com’era prima di tutto questo. E non parlo di quotidianità o di planning ma di sensazioni vere. So sicuramente che da ora in avanti andrà molto meglio, e non voglio disinstallare nulla dopo questa prima prova.
n.d.r: I software shareware sono software che vengono messi a disposizione gratuitamente, disabilitando alcune funzionalità, solo per un periodo di tempo limitato, in modo da consentirti di provarli e di capire se fanno al caso tuo. Scaduto il tempo offerto in prova ti verrà chiesto di acquistare il programma. In questo caso dovrai pagare la licenza al produttore e otterrai un codice di attivazione previa registrazione. Tieni conto che al termine del periodo di prova se non acquisterai il programma, il software smetterà di funzionare.
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