Cosa significa vacanza per una mamma? I punti di vista su questo tema sono differenti…e negli anni ho già affrontato più volte la questione. In passato quando loro erano più piccole (e piuttosto ingestibili) il mio unico mantra su questo tema era quello di provare a mantenere un approccio EASY alla tutto. Nel calderone era inclusa la pappa, la nanna, le docce, gli obblighi e le evasioni.
Crescendo loro sono andate un po’ per la loro strada ed io per la mia! Più la prole è dotata di autonomia più la parola vacanza può avere una connotazione positiva e portatrice di benessere. Comunque vada le cose da fare sono sempre tante, le richieste infinite e gli intrecci anche. Ma dal momento in cui rallentiamo e si creano altre dinamiche: alimentari, gestionali, organizzative possiamo trasformare la nostra vacanza (non è mica solo quella dei nostri figli) in un momento per stare meglio, prendere in mano la nostra vita, mettere da parte la pigrizia e partire verso nuovi obiettivi. Magari potete fare come me e dare un tocco magico alle vibrazioni estive che si sentono nell’aria e provare a concentrarvi su quella parola “benessere” pur non legandoci la parola vacanza. Insomma qui non leggerete come vivere al meglio una “vacanza benessere” (aimè sono altre…sono lontane, costose e per non più di due) ma di come magari provate ad instaurare nella vostra nuova routine dei momenti che vi facciano stare bene. E per renderli reali le due parole che trovate nel titolo sono indispensabili: sudo e respiro.
Non sono una fissata e chi mi conosce lo sa bene! Non mento sul mio stile di vita: credo nel mangiare bene ma anche ai piaceri della vita e quindi non rinuncerò mai all’idea di bere due birre vista mare, ad un gin tonic sul mio balcone fatto con amore e dedizione da Lorenzo oppure ad un piatto di spaghetti allo scoglio. Insomma sposare totalmente uno stile di vita healthy privandosi dei piaceri che ci fanno star bene, non credo sia la chiave (almeno per me) ma sposare uno stile di vita migliore, togliere le esagerazioni, bilanciare bene gli alimenti, compensare gli eccessi è veramente una marcia in più per vivere meglio.
Si inizia motivati. Si continua se spronati e poi bisogna guardare oltre, rivedersi dentro, rivedere le dinamiche, andare a fondo, non scoraggiarsi e provarci, reinventarsi. Ci vuole tempo ed impegno ma vivere meglio ascoltando nuovi ritmi è meraviglioso: una vera scoperta ed in vacanza non è più complesso ma più fattibile perchè abbiamo più tempo, i cibi sono migliori e l’animo è più leggero e quindi aperto alle novità e cambiamenti. Quindi più plasmabile.
vi racconto rapidamente una storia…ha due anni di vita e parla di un cambiamento. Il mio!
Estate 2016 (quindi 2 anni fa con Emma e Nina andavano per i 4 anni). Il mio era un lavoro stra incasinato nella moda. Poco tempo per me per via delle troppe cose che si incastravano. I muscoli che non erano più quelli di un tempo ma avevo ancora il culo che essendo sempre stata sportiva, per quando avessi rallentato tantissimo da quando ero diventata mamma, vivevo ancora di rendita seppur facessi poco movimento. Per intenderci: io mi sentivo una patata lessa e non riconoscevo più il corpo non in un senso estetico ma di forza. Decido di prendere in pugno la situazione.
#1 Inizio ad allenarmi con un personal trainer che in due mesi mi da la spinta di cui avevo bisogno. Due ore a settimana per ritrovare la giusta motivazione.
#2 Arrivano le vere vacanze estive e decido di non mollare il lavoro fatto fino ad allora. Mi alleno da sola quando posso, o con le bimbe . Mentre loro giocano io salto on la corda, faccio flessioni, squat, addominali. Il minimo indispensabile.
#3 Adocchio un corso all’aria aperta nel posto di mare dove sono. Vado oltre i preconcetti sul tema. Mi diverte, mi stanca da morire, mi fa tornare la voglia di gruppo, addirittura di insegnare.
#4 Lavoro al contempo anche sul mio animo. Anche li c’era qualcosa che mi andava stretto. Qualcosa che avevo trascurato. Lo affronto, inizio questo confronto con me stesse e con le cose che non vanno. Nessun terapueta… leggo un po’. Parto da un libro semplicissimo che si chiama “piccole tecniche di Mindfullness” e vado avanti. A settembre mi iscrivo a d un corso di Minfullness in un centro di psicologia. Inizio un pizzico più seriamente quest percorso.
#5 Fuori si sta ancora bene e così trascinare qualche amica al parco ad allenarsi con me. Iniziamo in due, dopo poco è gennaio, fa freddo ma siamo già sei. A primavera ancora di più e continuiamo nonostante le zanzare.
#6 Al contempo inizio anche un corso di Yoga. Mi blocco (la mia schiena!) attendo e riparto. Ho come insegnante un tipo matto, ma mi diverte il suo approccio e lo yoga dinamico, o meno questo Vinyasa arrivato adesso non per caso unito ad un approccio di mindfullness mi rendo conto essere quel qualcosa che stavo aspettando. Imparo a respirare, la mia schiena si allunga e si fortifica, inizio a sapermi concentrare davvero e vivere il momento presente. Non ho in mano la soluzione a tutto ma per il mio corpo ed il mio animo è finalmente un vero inizio (sono passati appena 6 da quel primo allenamento con il mio Personal Trainer)
#7 Mi concentro sul cibo. Non vado malissimo ma posso davvero fare di più…in primis farmi un brindisi solo il weekend magari lo stop ed anche su questo fronte costantemente più attenta. Evito ogni schifezza e di mangiare fuori a pranzo: mi porto le mie cose sane da casa. Capisco quelle che la sera non mi fa più star bene: lieviti, pizza, pasta, latticini. Sto bene con altro. Con le zuppe, le insalate, il riso…tanta frutta e poi yogurt, muesli, frutta secca, avocado (tanto avocado e poi combinazioni semplici…come facevo un tempo ma che poi tra una cosa e l’altra per mesi e mesi abbandoni) Il sushi solo è buono, il pesce in tutte le sue forme. La carne meno, preferisco il pollo. Al gelato artigianale non rinuncio ne ovviamente ad una cena fuori ma a seguire detox di almeno 24 ore (che sta per mangia verde e bevi tantissimo). Lui a volte mi segue, altre va per la sua strada. A volte mi sa che mi odia, altre è fiero di avere una sua guida.
#8 Lo sport aiuta i nostri equilibri di coppia. Lui spinto da una nuova me che forse esce tre sere tardi a settimana per fare sport, un po’ per bilanciare un po’ per stare meglio riprende a giocare a Basket. Adesso ho meno tempo per me, mi devo riorganizzare ed incastrare i miei momenti sportivi, ma il cambiamento sta entrando delle nostre vite. L’attività fisica fa benissimo anche a Lorenzo. Nuovi spunti, muovi obiettivi, nuove sane evasioni. La stagione 2017/2018 ha inizio per tutti. Sverniamo
#9 Creiamo un gruppo di mamme che si sveglia alle 5.20 due volte a settimana per allenarsi al parco. Purtroppo la sera abbiamo troppe scuse dalla nostra parte e così capisco con qualche alleata che l’unico modo per allenarmi all’aria aperta è farlo la mattina all’alba prima che tutto inizi. Siamo assonnate e motivate. Siamo una bomba. Sono fiera di me. Sono Fiera di loro.
#10 Estate 2018: sono finalmente al mare con le bimbe…sono stanca. Vorrei non fare nulla e basta. Loro sono delle cozze…per evadere dallo stato di colla (ma non erano cresciute?) mi sono guaro attorno in questo tranquillo posto di mare e trovo un gruppo che si allena sul mare. E’ a 10 minuti di motorini…Le lezioni sono la mattina all’alba o la sera. Allenamento funzionale suprstrong. Sup Finess e yoga al tramonto. Lo prendo al volo…pianifico tutto, mi porto loro, faccio i salti mortali, esco quatta mentre dormono e riparto. Chiedetemi se sono felice? Felicissima.
Questo per farvi capire che il cambiamento entra in atto a piccoli passi: 10 nello specifico per me. Forse per un’altra persona ne bastano 3. Ognuno è diverso, ha una sua storia, un corpo, una sua dinamica personale da gestire ed intrecciare ma non ci sono scuse per poter provare a stare meglio. Vorrei spiegare a chi mi pensa magari vedendomi immersa in “racconti visivi su instagram” che sanno di sport, benessere e spensieratezza che per stare meglio ed intraprendere un percorso che poi ognuno racconta come gli pare, enfatizzando o meno, che il benessere fisico: che significa stare bene ed forma con il proprio corpo e non perfezione estetica ma diciamo “meccanica funzionale”, va a braccetto con il benessere mentale e di conseguenza tutto porta ad uno stato di leggerezza che è quello che di più siamo portati a voler assaporare proprio in vacanza. Questo quindi anche per voi potrebbe essere il momento giusto per provarci e difatti il mio consiglio è di sposare un nuovo approccio fin da subito, con le cicale di sottofondo o il rumore del mare.
Movimento e diversificazione. Mangiate meglio e semplice. Recuperate con una giornata super green se avete esagerato ed in caso di assenza di stimoli esterni, fatevi una nuotata o una lunga camminata se proprio correre è troppo tosto. Fermatevi a guardare il mare al tramonto anche senza bere una birra perchè si può star bene anche facendo piccoli ed istintivi esercizi di meditazione, e respiro o facendo due acrobazie come quando si era più piccoli.
Lo sport come coppia (ognuno nei suoi spazi sia chiaro) ci ha aiutato ad essere più egoisti e questa è una cosa che serve tantissimo (poi se per caso riuscite ad avere il culo di amare la stessa cosa allora è fatta! – ma questa almeno da noi mi sa che è un concetto lontano) . Prima c’ero solo io con i miei impegni (e secondo me un po’ gli rodeva – ma non lo diceva) poi è arrivato anche lui e questo ci ha permesso di essere paritari, uscire di più entrambi, scaricarci e sviluppare una nuova socializzazione. Se penso a come Emma e Nina (le figlie cozze) prima mi inseguivano e dicevano che non dovevo andare a fare ginnastica perchè no, perchè dovevo stare con loro ed invece come adesso rispettano questo mio momento e lo vedono quasi come un lavoro. Mamma si allena…respect! Certo lo so che vorrebbero venire con me e qualche volta le assecondo… le porto e le lascio li ad osservare, a vivere i loro spazi giocando quando mi alleno fuori. Altre volte ci alleniamo insieme. Si fa per dire…ma creiamo un momento tutto per noi dove ognuna si inventa i suoi esercizi e le altre li replicano. Momenti in cui si balla, si salta con la corda o si fa ginnastica in acqua.
Sto riprendendo ad immaginare. Credo che i momenti di leggerezza e di sfogo mi rendano (almeno per qualche ora) una mamma migliore. Sono più creativa, il mio cervello si sta attivando. Sono più serena, i miei ormoni del buon umore si fanno vivi. Continuare a pensare non serve a nulla. Scaricare è necessario. Questa novità, questo nuovo stile di vita mi fa star bene ed è questo forse il nuovo inizio di questo blog. La voglia di ripartire a raccontare qualcosa che sento mio. Nostro e che farà parte sempre di più di questa vita.
Benessere per una famiglia
Benessere per una mamma
Benessere per una donna.
HEALTH AND PEACE
da una nuova Flymamy
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