Siamo appena rientrati e tutti ancora un po’ scombussolati. Le valigie sono ancora all’aria così come gli addobbi di Natale e quel panettone che mi porto avanti ed indietro per l’Italia e che mangeremo forse solo tra qualche settimana di fronte al primo attacco di nostalgia.
Le pupe fanno un pisolino: sono le 7.20 pm mentre inizio a scrivere. Vivono oramai libere dentro un tempo senza ritmi che prima di questa ultima fuga, un po’ per spirito di sopravivenza un po’ per “sana credenza sociale” da rispettare; non gli avevamo mai concesso. Qui da 15 giorni si mangia e si dorme più o meno quando si è ispirati, non ci sono divieti agli spuntini ne ai dolci. Per farla breve siamo ufficialmente viziosi e scombussolati. Ovviamente MOLTO felici.
E così prima di ripartire per un nuovo giorno, mi soffermo a pensare un attimo a questo ultimo Natale arrivato dentro casa senza troppe buone maniere ma principalmente contorniato da scadenze e ricorrenze, corse ai regali, esaurimento a 360°, qualche malanno e poca ispirazione per far parlare di se.
C’è stato spazio per una vigilia insolita, essenziale ma con i giusti ingredienti. Era il 24 notte, lui guidava nella nebbia lungo un’autostrada deserta lasciandoci alle spalle la città e un Natale appena vissuto con la famiglia di Milano per raggiungere quella che ci attendeva l’indomani in Abruzzo per scartare i regali.
Loro dormivano beate mentre io mangiando timidamente un pacchetto di crakers perdendomi dentro emozioni e immagini legate al passato. In quell’istante avvolta dalla strada che andava e dallo spirito dell’on the road, mi sono tornati in mente i ricordi di infanzia: la semplicità delle cene che si facevano quando non c’erano tutti gli addobbi per la tavola, ne si scattavano compulsivamente foto alle portate. Ho ripensato al tu scendi dalle stelle cantato in casa nostra simulando una piccola processione e all’ attesa che precedeva l’apertura dei regali. Ho pensato ai miei nonni e alla loro pasta al tonno. Ho chiuso gli occhi è ho ritrovato la magia del Natale.
C’è stato spazio per un vento artico che ci ha segregato e dato la sensazione di essere in Russia, tramutando il mare piatto dell”Adriatico in una corsa forsennata di cavalloni che ti veniva voglia di sfidare chiudendo gli occhi.
C’è stato spazio per una febbre lampo, un doppio hangover lampo da primo gennaio degno delle killers (chiamasi maledetto virus intestinale)e di reclusioni a seguire che tirano scemo e “rafforzano lo spirito famigliare” trasformando la materia separata in una sola essenza.
C’ è stato spazio per riabbracciare quella parte di me che vive a 600 km da troppo tempo ed emozionarmi guardando il mio grande amico, per me improbabile padre fino a quell’istante ma eterno Peter Pan, che teneva in braccio amorevolmente e con una grande sicurezza il suo piccolo appena nato.
C’è stato spazio per urlare davanti alla prima difficoltà e di sbottare perchè arrivati fino a quel punto forse troppo stanchi ma poi dichiarare senza parole e solo con l’amore negli occhi che avremo sempre un nuovo inizio.
C’è stato spazio per alimentare nuove passioni delle piccole che sanno di preistoria e di arte e portarle al mare a scavare con le palette e raccogliere conchiglie.
C’è stato spazio per poter riflettere e convicersi che possiamo fare sempre di meglio, di più, progettare, ingrandire e soprattutto creare sempre altro spazio.
ieri sera ho scritto queste parole,
Quasi a casa…vacanza volata come una sigaretta che si fuma in una giornata ventosa. Ero molto piena quando sono partita e torno senza un pensiero che mi frulla nella testa nei momenti in cui ci si ferma o mentre si va da qualche parte e si e’distratti da altro che e’ li e che come una vocina ti parla e ti parla..,
Bene, molto bene.
Mi impegno a preservarmi il più possibile da questo stato senza ronzii e sovraccarichi.
Il solo pensiero: devo ancora preparare le calze…buon ri-INIZIO!
Ps. Le calze sono state preparate e consegnate questa mattina presto alle destinatarie che oltretutto adesso dormono ancora (è trascorsa quasi un’ora da quando scrivo). Entriamo ufficialmente nella fase notte a questo punto.Si sveglieranno domani ovviamente alle 5 se non prima. Farò un latte doppio, un caffè doppio e piena di buoni principi, incapace di intendere e di volere e mezza influenzata quale sono, darò inzio ufficialemente a questo 2015 molto molto SPAZIOSO.
wau..
space!
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